SAGRA DEGLI ASPARAGI
Mezzago 1 Maggio 24 maggio 2015
"Asparagi e immortalità dell'anima" (1974)
è un'opera di Achille Campanile (1899-1977) composta da una serie di racconti di poche pagine. Uno di questi, scritto con grazia e umorismo (come il resto del libro) va brevemente a raffrontare l'asparago e l'annosa e immensa questione dell'immortalità dell'anima.
L'ASPARAGO NELL'ARTE è anche questo, godetevelo:
è un'opera di Achille Campanile (1899-1977) composta da una serie di racconti di poche pagine. Uno di questi, scritto con grazia e umorismo (come il resto del libro) va brevemente a raffrontare l'asparago e l'annosa e immensa questione dell'immortalità dell'anima.
L'ASPARAGO NELL'ARTE è anche questo, godetevelo:
"Mi accorgo che casualmente m'è venuta sotto la penna un'analogia del tutto accidentale fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima: m'è capitato, cioè, di dire che, se l'anima non fosse immortale, nulla resterebbe di noi; invece, essendo essa immortale, resta molto, resta la parte migliore di noi. Anche degli asparagi resta molto, purtroppo; ma al contrario di noi, non la parte migliore o più nobile. Anzi resta la peggiore, il gambo. Tuttavia, esso resta in misura considerevole, il che non sempre avviene nel caso d'altri vegetali già cotti, come, per esempio, gli spinaci, che sono interamente commestibili. Forse questo è l'unico punto di contatto fra l'immortalità dell'anima e gli asparagi e sono lieto di averlo trovato, sia pure involontariamente e per mero caso, perché questo dà un contenuto positivo all'indagine che ci eravamo proposti e ci procura dei risultati che vanno oltre le più ottimistiche previsioni. Ma, ripeto, è un contatto puramente formale ed esteriore, in quanto c'è una bella differenza fra l'anima e un gambo d'asparago! Non solo, ma questa analogia del tutto formale non è nemmeno esclusiva degli asparagi, poiché anche i carciofi si trovano nella stessa situazione, quanto a percentuale di scarto.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima."
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